venerdì 7 ottobre 2011

Mostre a Milano, da non perdere

Dato che nello scorso post ho parlato di Roma, questo lo riserverò per un'altra città italiana: Milano.
Città complessa (e spesso complessata), in cui se chiederete un'indicazione a qualsiasi passante vi risponderà con un secco "non sono di Milano". Io ormai ho imparato a conoscerla abbastanza bene, soprattutto per quanto riguarda il lato storico-artistico. Un altro aspetto di questa città che non sopporto è la sufficienza con la quale la maggior parte dei cittadini milanesi (sì, ne esistono ancora), soprattutto giovani, la giudicano. Al di fuori degli eventi mondani, dei Navigli e dei locali non c'è nulla. Un "nulla" che invece esiste eccome, e aspetta solo di essere conosciuto e valorizzato.

Oggi cercherò di farlo suggerendovi alcune mostre che si stanno svolgendo o si svolgeranno in città. Forse un tempo questa parola, "mostra", poteva associarsi solo a noia terrificante, quadri infiniti e tutti uguali, mal di piedi e insensibilità alla schiena (che viene attenuata se si trovano le rarissime sedie o panche).
Ecco al momento, almeno per quella che è la mia esperienza, si sta cercando di avvicinare i visitatori con percorsi tarati su varie età (ad esempio per i bambini), interattivi, in cui ogni passo è una scoperta verso qualcosa di realmente interessante. Certo, le opere esposte non devono essere una cozzaglia di cose che passano in secondo piano, inserite in un museo coloratissimo, labirintico, fantasmagorico. Museo e opere d'arte devono (o dovrebbero) dialogare insieme e accompagnare il visitatore lungo le diverse sale.

Dopo questa necessaria introduzione, segnalo qui di seguito le mostre che mi sono sembrate più interessanti, lasciando spazio per qualche piccolo commento in fondo:

- Dada - Futurismo. Dalle collezioni milanesi (29 Settembre - 15 Gennaio 2012)
Museo del Novecento Sito 
Il Museo del Novecento presenta la mostraDada - Futurismo. Dalle collezioni milanesia cura di Italo Rota e Vicente Todolì, che propone una lettura degli scambi tra Dadaismo e Futurismo attraverso le opere di collezioni milanesi, a cui si sono aggiunti preziosi documenti conservati al centro APICE dell’Università degli Studi di Milano.
Sviluppatisi a pochi anni di distanza, rispettivamente prima e dopo la Grande Guerra, Dada e Futurismo sostennero con lo stesso tono esaltato un nuovo modo di concepire l’estetica e il ruolo dell’artista. 


- Sironi: la guerra, la vittoria, il dramma (30 Settembre - 9 Novembre 2011)
Villa Necchi Campiglio (FAI) Sito
In mostra quarantatre opere di cui ventinove dell’artista appartenenti alle Collezioni Isolabella e Claudia Gian Ferrari e quattordici opere di artisti internazionali della Collezione Isolabella che interpretano il tema della prima guerra mondiale. A corredo della mostra, 4 incontri sul tema, organizzati dal FAI.


- Housing Contest, Repertorio di progetti per edifici residenziali ad alte prestazioni e basso costo (4 Ottobre - 9 Ottobre)
Triennale Sito
Una mostra multimediale che racconta più di 100 progetti, quelli del Repertorio di edifici residenziali ad alte prestazioni e basso costo di Housing Contest, un’iniziativa promossa da Assimpredil Ance, FederlegnoArredo, IN/ARCH sezione Lombardia, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori e dal Comune di Milano. Imprese e progettisti con il lancio di un bando hanno scelto di collaborare per una migliore qualità del vivere.



Cézanne e les atéliers du Midi (20 Ottobre - 26 Febbraio 2012)
Palazzo Reale Sito
Un omaggio al grande maestro originario di Aix-en-Provence e alla sua straordinaria maniera pittorica che tanta influenza ebbe sugli artisti dei movimenti successivi come il Cubismo e il Surrealismo. Le prime opere, i magnifici ritratti, i paesaggi, le celebri nature morte, sino agli ultimi straordinari dipinti degli inizi del Novecento: circa quaranta opere, provenienti da grandi musei internazionali tra i quali il Musée d’Orsay, il Petit Palais, la Tate, l’Hermitage e la National Gallery di Washington.







Eccomi alle note finali. Ci tengo a precisare che non ho ancora visto nessuna di queste mostre, ma la stessa curiosità che ha spinto ad elencarle qui potrebbe spingermi presto a visitarle. 
Voi le avete viste? Le vedrete? 
Che rapporto c'è tra questo "mondo artistico" e... il vostro? Solo luoghi sconosciuti, vuoti e polverosi o qualcosa di più?

giovedì 6 ottobre 2011

Roma e libro interessante sul barocco.

Finalmente sono riuscita a trovare (e a comprare, per lo più con un piccolo sconto) un libro che pare un toccasana per me. Adoro la città di Roma, per ora vi ho soggiornato cinque volte se non sbaglio.
Eh sì, cinque volte e mi manca. Mi manca tanto. Considerate che ad inizio 2011, nel giro di tre mesi, ci sono stata due volte. E ora nessun viaggio all'orizzonte.

Sono letteralmente affascinata. Rapita da una città nella quale ogni angolo non è casuale ma frutto di una sovrapposizione temporale che ha dato esiti incredibili. Mi viene spontaneo un assurdo paragone con la mia vita.
Nonostante il mio ambiente naturale sia il disordine, trovo rilassante talvolta passare in rassegna le "cose vecchie" alle quali sono affezionata. Si scoprono antichi "cimeli", cari ricordi andati perduti.
Ecco, nella mia testa Roma è così.
E non solo l'aria, le pietre, le persone. Tutto pare intriso da questo caos ordinato. Anche il traffico che intasa la città e sembra non trovare pace (ma vi racconterò aneddoti romani in un altro post, ora sto decisamente divagando).

Dicevo, il libro.
Si intitola "Geni rivali - Bernini, Borromini e la creazione della Roma barocca", scritto da Jake Morrissey ed edito da Laterza.
La cosa che mi aveva colpito quando tornai da Roma parecchi mesi fa e vidi per la prima volta il libro in una grossa libreria, fu la copertina. Leggo "abbastanza" (e con "abbastanza" intendo quando non sto per morire a causa di miliardi di milioni di esami universitari) e so che è sbagliato valutare un volume dal suo aspetto esteriore, ma... La magnifica cupola a spirale di Borromini difficilmente mi sfugge.
Al liceo ho letto e adorato un libro romanzato sulla presunta "rivalità" dei due più importanti artisti della Roma barocca (ne parlerò sicuramente... Mi dovrò fare una lista, se vado avanti così).
Questo invece è una specie di "saggio architettonico" semplificato, condito da aneddoti interessanti sulla loro vita e su quella delle personalità romane che contribuirono al loro successo. Leggibilissimo quindi anche da chi si interessa ad arte e architettura esclusivamente per piacere.

La cosa più bella è stata, almeno per me, quella di aver potuto ripercorrere mentalmente tutte le opere descritte nel libro, o almeno la maggior parte (avendole visitate di persona). Faccio l'esempio di Via del Quirinale. Una via posta a nord, che sfocia sul lato e poi sulla piazza antistante il Quirinale. Proprio qui, a pochi metri l'una dall'altra, due opere di Borromini e Bernini che paiono essere posizionate proprio per essere messe in paragone. Forma simile, contenute dimensioni (benché diverse), una su un lato della strada e l'altra sull'opposto.
Ma ecco una parte che le descrive, presa dal libro:

Ma è impossibile non preferire una chiesa all'altra. Non importa se si è turisti o studiosi. Una ci toccherà l'anima nel modo voluto dall'architetto quando la progettò 350 anni fa. L'altra susciterà in noi una rispettosa ammirazione.

Mi piacciono queste righe perché potrebbero sintetizzare lo spirito con il quale lo scrittore ha lavorato e indagato. Sulla rivalità di questi due artisti barocchi si è da sempre speculato tantissimo: si sono viste spesso antipatie dove non c'erano e sono stati attribuiti ingiustamente meriti che ancora oggi non vengono riconosciuti. Eppure, nella loro più o meno accesa rivalità, non si può negare una cosa: le loro anime, riflesse nelle opere da essi plasmate, dovevano essere molto diverse. Bernini, nato come scultore e bambino prodigio, prediletto di molti Papi, dava vita a creature animate, imponenti, fastose, ricche, colorate, decorate. Borromini invece, scalpellino svizzero che aveva dovuto farsi largo a fatica nella nobiltà romana dalla quale non sarà mai ben accetto, animava opere eteree, stuccate di bianco, delicate, originalissime, rigorose, piccole, preziose.

Una diversità che si avverte entrando nelle chiese di S. Carlo di Borromini (sotto, a sinistra) e S. Andrea al Quirinale di Bernini (sotto, a destra), affianco al Quirinale. Parlerò anche di queste chiese, più in là (e siamo a tre). Ma sappiate che, come dice Morrissey, non potete ammirarle entrambe. Certo, dal punto di vista architettonico potrebbero essere tutte e due giustificate come "belle costruzioni", ma ricordate che "La costruzione è per tener sù. L'architettura è per commuovere."

E una delle due vi commuoverà, certamente.

 
Ovviamente ci sarebbero da spendere moltissime parole su queste due architetture. Per ora credo però che lascerò solo queste foto con le rispettive piante, così da lasciarvi il tempo di gustarvele da soli, ripercorrerle nella mente se ci siete stati, stuzzicarvi se non le conoscete.
Chissà quale preferite o preferireste voi...!

giovedì 1 settembre 2011

Il primo post su questo blog! 

Sono davvero contenta di essere riuscita a crearne uno tutto mio, in cui riuscire a parlare di qualcosa che mi sta davvero a cuore; l'arte.
In un certo senso, credo ci sia stata nella mia vita prima di quando io possa ricordare. Mi piace osservarla, studiarla, ricercarla, raccontarla. 

Cerco anche di sentirla più "mia" disegnando, pasticciando, scrivendo, producendo. 
Non credo esista veramente arte senza impegno. Ci può essere il talento, ma l'impegno l'ingrediente fondamentale affinché diventi una passione. 

Pubblicherò presto articoli riguardanti mostre, musei, architetture, iniziative culturali, film, fumetti. Vi racconterò anche dei miei viaggi, cosa consiglio di vedere in una città o in un'altra (adoro viaggiare), cosa mi colpisce, nel bene o nel male. 

Per ora vi saluto, pubblicando qui affianco una foto scattata alla lanterna della magnifica chiesa di S. Ivo alla Sapienza di Roma. 
A presto!